domenica 24 luglio 2011

L'eternità


L'altro giorno l'ho risentita. Le parole mi hanno colpito.
Da quando ci è successo tutto questo non l'avevo mai sentita. Spero che ti arrivi, che tu la possa sentire nel profondo.
Per quel che mi riguarda, comunque, tu non mi hai deluso, e non capiterà.

Ciao E., ti porto nel cuore

mercoledì 20 luglio 2011

Sono qui. Ti aspetto!

Vieni. Ti aspetto. Tanto so che tornerai. E' una questione di tempo. In alcuni momenti abbasso la guardia e tu ritorni. Quando sei qui, quando sei con me, purtroppo il cielo non è più visibile. Mi sento in gabbia. E in quel momento devo ricominciare tutto. Anzi no. Devo ritrovare il mio centro, il mio equilibrio e allora tu te ne andrai. Per quanto tempo? Non so. Ogni volta, spero, sarà un periodo più lungo. Ogni volta, spero di poter diventare un po' più forte.
Ma so che tornerai. So che tornerò a sentirti. I miei occhi torneranno a velarsi e le lacrime scorreranno sulle mie guance. Infinite. Sono mesi che non riesco a trattenerle. Sono mesi che piango. In questi mesi ho pianto più che nei miei primi 41 anni di vita. E non lo dico tanto per. E' un dato di fatto.
Ma le lacrime in sè non sono nulla. Le lacrime sono lenitive. La mia pelle ne resta umidificata.
Quello che torna sei tu: dolore! Sei sempre più forte. Forse perché ti accumuli a quello che c'è già stato. Forse perché il periodo in cui mi concedi tregua, aumenta sempre di più. E quando torni, l'effetto è ancor più grande, perché pensavo fosse la volta buona.
Sei così intenso, sei radicato nel mio profondo, che quando ti percepisco, sento proprio una sensazione fisica di qualcosa che si sta staccando, qualcosa che è lì in mezzo alla gola, che mi toglie il fiato. E' un attimo, ma è una sensazione... drammaticamente intensa.


Ma ora ti guardo. Ora ti parlo. Ora non mi fai paura. Non mi fai più paura con la minaccia della solitudine.
Perché ora sono solo. Ora non ho nulla da perdere. Mi hai portato via la mia donna. Quella grande. La mia Esme. Che amo di un amore che non credevo possibile. Un amore che non pensavo di poter provare per un altro essere umano adulto. Mi hai anche portato via quella piccola. La mia bambina. La mia prima ragione di vita. La figlia che tanto amo e che tanto ho desiderato.


Cosa vuoi ancora portarmi via? Resto solo io. E di me non ti fai nulla.
Mi hai ferito. Profondamente. Mi hai potuto ferire perché avevo qualcosa da perdere.
Ma ora non lo puoi più fare. Perché non ho nulla da perdere. E perché non ho paura di soffrire. Questa volta non mi nasconderò.
Lascerò che tu faccia il tuo corso. E ti annoierai prima che io mi arrenda.
Perché nonostante tu sia così forte, il mio amore per la vita, lo è molto di più.
Sto soffrendo per quello che ho provato e provo. Non soffro per la perdita e la paura di essere solo. E tu, dolore, che alternativa hai?

giovedì 7 luglio 2011

Pensieri e parole che ammiro - 3 / Il tempo dell'amore, Stadio

Qke tempo fa, ho ascoltato con attenzione questa canzone.
Ci sono canzoni o musiche che mi colpiscono per le note, per la passione, per una sensazione difficilmente spiegabile.
Ma ci sono canzoni come questa che mi colpiscono per le parole, per il significato che hanno in quel momento nella mia vita.


Questa, per me, è bella. Struggente, dolorosa, ma con la speranza che il tempo dell'amore non passi...
Quanto vorrei essere di nuovo qui con te, quanto vorrei che le ns isole si potessero ancora vedere.

Amo particolarmente il pezzo che dice:
"...
oltre la gioia, oltre il dolore,
rimani qui con me
con il cielo che si scioglie tra le dita
e come un'onda che ci avvolge
e che ci porta via
è un vento che entra nella pelle.
Ritorna il tempo dell'amore
bisogna viverlo
come un'alba che non sa cos'è un tramonto..."

mercoledì 6 luglio 2011

Pensieri e parole che ammiro - 2

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello
che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord,
qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto. - Erri De Luca

Adoro queste parole. Ricordo la prima volta che le ho lette. In una libreria speciale della mia città. La persona che me le ha fatte conoscere, mi ha fatto un grande dono. E per completare questo tributo, ringraziando chi ha messo questo video nella rete: